Chelsea-Milan 5-0

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driver07
view post Posted on 8/8/2008, 19:35




Lampard apre le marcature, poi il centravanti francese, autore di quattro gol, imperversa su Kalac e compagni. Rossoneri più che sperimentali: senza Kakà, con Pirlo e Ambrosini in attacco e una difesa colabrodo

MOSCA - Il Milan chiude la Russian Railway Cup incassando cinque schiaffoni da Chelsea nella finale per il terzo e quarto posto e riuscendo nell’impresa di far sembrare un mostro il buon centravanti francese Anelka, autore di ben quattro delle cinque reti dei Blues. Certo, se la coppia d’attacco schierata da Ancelotti è formata da Pirlo e Ambrosini e in campo non si vede Kakà, si capisce al volo contro quale Milan abbia dilagato la squadra di Stamford Bridge.
Ma questo non può costituire un alibi per la difesa colabrodo rossonera, a partire dal portiere Kalac passando poi per i compagni di reparto Bonera, Maldini, Simic e Favalli. Che rendono la vita troppo facile al Chelsea. Il primo gol arriva dopo soli 3' di gioco. Lo segna Frank Lampard direttamente su calcio di punizione, bucando la barriera del Milan e sorprendendo il poco reattivo Kalac. Il 2-0 è siglato cinque minuti dopo da Anelka: respinta corta di Favalli, l'attaccante raccoglie dal limite e inaugura il suo personale poker battendo Kalac con un destro rasoterra.

Il portiere croato pasticcia clamorosamente nell'azione del terzo gol. E’ il 19', Kalac buca il pallone su un retropassaggio di Simic e lascia strada libera ad Anelka che firma il 3-0. Nella ripresa, lo show del francese prosegue senza pietà e a nulla servono gli innesti di Seedorf, Kaladze, Digao, Antonini e Paloschi. La squadra di Ancelotti subisce il 4-0 al 51', quando Malouda crossa indisturbato dalla sinistra e Anelka colpisce di testa, altrettanto indisturbato.

Al 57' il gol che suggella il pesantissimo score, con Anelka che stavolta colpisce di destro da distanza ravvicinata. Scolari concede la standing ovation al francese e allo stesso tempo offre un po’ di respiro al Milan. Anche perché Shevchenko, subentrato all’erore di giornata, non infierisce sugli ex compagni che affronta da avversario per la prima volta.
 
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